Uno dei motivi di maggiore contrasto in conseguenza a una separazione e a un divorzio è legato alla definizione delle spese fisse e variabili. Se la domanda di per sé è semplice, “la spesa che bisogna affrontare nell’interesse del figlio va intesa come spesa ordinaria oppure come spesa straordinaria?”, la risposta lo è meno. Perché se in linea teorica risulta agevole offrire un criterio distintivo, a livello pratico la soluzione non è sempre immediata e, soprattutto, concettualmente condivisa.

Dai libri di testo alle spese per i trasporti; dai costi per il pre e il dopo scuola alle spese da sostenere per l’acquisto di un motorino; dal corredo scolastico ai viaggi di studi all’estero; dalla dotazione informatica all’assicurazione scolastica.

Attraverso l’esame della normativa, delle principali pronunce giurisprudenziali e dei Protocolli adottati dai Tribunali, il volume si propone come strumento in grado di orientare i genitori auspicando che, sapendo classificare preventivamente le spese in ordinarie e straordinarie, si riducano i motivi di attrito di natura economica tra gli ex coniugi. Il tutto, al fine di tutelare e garantire il best interest del minore, che nel diritto di famiglia deve sempre rappresentare l’unico obiettivo da raggiungere.

Il testo è completato da diciotto Protocolli di intesa di Tribunali italiani per la ripartizione delle spese fisse e variabili, i Criteri introdotti dal Tribunale di Monza pensati dal giudice Piero Calabrò, e il Piano genitoriale di base.

Protocolli scaricabili online

Prefazione di Piero Calabrò